Negli ultimi anni, si è assistito a un aumento significativo della richiesta di adozione del Common Data Environment (CDE o AcDAT) da parte della Pubblica Amministrazione (PA), delle Stazioni Appaltanti, nonché degli Enti e dei Comuni in Italia. Questo fenomeno è stato strettamente legato alla trasformazione digitale, catalizzata soprattutto dall’entrata in vigore del nuovo Codice Appalti DL 36/2023, che ha messo in discussione le metodologie tradizionali di gestione delle commesse di Lavori e/o Servizi.

La trasformazione digitale ha aperto la strada a nuove modalità di lavoro, relegando gli obsoleti server di file d’ufficio al passato e abbracciando l’utilizzo del cloud. Questa transizione ha posto una serie di sfide cruciali per le Stazioni Appaltanti, tra cui la gestione dei dati dei diversi team coinvolti nelle commesse. Si tratta di una sfida complessa, considerando che i modelli possono raggiungere dimensioni di gigabyte e che è richiesta una collaborazione fluida con gli stakeholder interni ed esterni, nel rispetto delle normative sulla proprietà intellettuale dei dati e della gestione delle revisioni e delle versioni.

È evidente che i sistemi di gestione tradizionali non sono più adeguati a soddisfare queste esigenze. Pertanto, diventa cruciale adottare un sistema in grado di gestire l’ingente mole di informazioni coinvolte in modo efficace ed efficiente. Da qui nasce l’importanza dell’implementazione di un Common Data Environment.

Ma cosa si intende esattamente per CDE?

Si tratta di un ambiente dati comune, una piattaforma centralizzata che consente la raccolta, la gestione e la distribuzione dei contenuti informativi su progetti e asset attraverso un processo gestito. Questo processo riguarda la gestione delle informazioni di progetto e sugli asset, inclusi modelli, informazioni geospaziali e documentazioni contrattuali amministrative ed autorizzative, che possono essere creati, modificati e gestiti in modalità collaborativa.

Il CDE è stato concepito per affrontare le sfide legate alla gestione delle commesse di progettazione e costruzione, garantendo la conformità alla norma UNI EN ISO 19650. Una delle piattaforme che si pone come soluzione in questo contesto è BIM Leader, sviluppata da Cadline Software. BIM Leader offre strumenti per garantire la conformità, la qualità e la collaborazione, applicando convenzioni di denominazione ai file di progetto e gestendo tutte le versioni e le revisioni delle informazioni in modo efficiente. Questo sistema assicura che il team abbia accesso alle informazioni necessarie quando ne ha bisogno, facilitando la gestione delle commesse progettuali e di costruzione.

Le PA che investono nella trasformazione digitale per la gestione delle commesse di progettazione e costruzione stanno compiendo un passo cruciale nel percorso evolutivo della gestione dei dati. Non si tratta di una scelta opzionale, ma di un inevitabile adattamento alle nuove modalità di lavoro. È solo una questione di tempo prima che tutte le PA adottino soluzioni come il Common Data Environment per ottimizzare i processi e migliorare l’efficienza complessiva.

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