Venerdì 8 Aprile abbiamo avuto il piacere di essere invitati al seminario dal titolo “Applicazioni del BIM negli interventi di restauro di edifici storici anche in ambito PNRR” promosso dall’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della provincia di Nuoro, ed esteso a tutti i professionisti d’Italia.

L’Ing. Da Pos è intervenuto trattando il tema dell’analisi sulla sostenibilità dell’esistente basata sul BIM. Da un lato infatti abbiamo  il nuovo decreto 312 del 2 Agosto 2021 (C.d. Decreto BIM), che aggiorna il precedente 560 del 1/12/2017 modificando le modalità e i tempi di progressiva introduzione dei metodi e degli strumenti elettronici di modellazione per l’edilizia e le infrastrutture. Nel decreto vengono evidenziati in modo chiaro i riferimenti al recepimento delle normative obbligatorie in tutti i paesi europei e all’obbligo di rispettare nell’ordine le normative ISO, e i loro recepimenti in Italia UNI EN o UNI EN ISO. Viene portata l’attenzione al sistema di gestione informativa e dato molto spazio ad illustrare i criteri premiali per le stazioni appaltanti, con conseguente utilizzo facoltativo dei metodi e strumenti elettronici di modellazione per l’edilizia.

Dall’altro lato il PNRR (Piano Nazionale Ripresa e Resilienza), l’elemento cardine nel panorama di riforme messe in atto dal governo italiano dal 2021 al 2026, in cui è espressamente indicato “La digitalizzazione e l’innovazione di processi, prodotti e servizi rappresentano un fattore determinante della trasformazione del Paese e devono caratterizzare ogni politica di riforma del Piano. L’Italia ha accumulato un considerevole ritardo in questo campo, sia nelle competenze dei cittadini, sia nell’adozione delle tecnologie digitali nel sistema produttivo e nei servizi pubblici”.

Pur non essendoci un chiaro riferimento al BIM, tutto sembra andare nella direzione di sviluppare sistemi sempre più automatizzati che consentano di gestire procedure digitalizzate per analisi di tipo economico, sui tempi, sulla sostenibilità dell’opera.

C’è stata molta curiosità da parte dei partecipanti (oltre 1000 connessi da tutta Italia) negli aspetti più operativi legati alle regole per la buona produzione di BIM.

Torniamo da questa esperienza convinti che il tecnico Italiano sta assumendo sempre più consapevolezza, il livello delle richieste ed il grado di preparazione si sta alzando, c’è sempre più interesse nel formarsi, acquisire competenze e vi è una forte richiesta nella certificazione della figura professionale, elemento imprescindibile per poter attingere per primi alle nuove opportunità legate a questo piano di rilancio dell’industria delle costruzioni messo in atto.

Ringraziamo il presidente, il gruppo G.F.T.A., il Prof. Carlo Mastino con cui abbiamo condiviso parte degli argomenti trattati, e tutto il consiglio dell’Ordine Architetti per l’opportunità di incontro.

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